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Messaggio di avviso

Cari concittadini,

la difficile situazione economica italiana ci è costata in un anno ben cinque manovre finanziarie, che incidono pesantemente sulle nostre tasche e altrettanto, se non di più, sul bilancio del nostro Comune

pdf I tagli al Comune sono tagli ai cittadini

Ci attendono sacrifici, sia nel privato sia per il nostro Comune. Come ho sempre fatto, risponderò a voi delle scelte operate per il bene di Porto Mantovano.

Desidero però fare un po’ di chiarezza: con la reintroduzione della tassazione sulla prima casa si sta facendo largo la convinzione, completamente infondata, che questa sia una tassa che resterà ai Comuni. Non è così: di municipale l’imposta ha solo il nome, il suo gettito invece finirà in gran parte allo Stato.

E’ un meccanismo complicato anche da spiegare: da quando è stata abolita l’ICI sulla prima casa i Comuni ricevono dallo Stato un indennizzo per le entrate mancanti, che nel tempo è stato tagliato sempre di più. Oggi che viene reintrodotta, l’ICI (che si chiamerà IMU) non andrà al Comune, ma allo Stato, perché lo Stato taglierà i trasferimenti ai Comuni per ogni singolo euro che la nuova tassa dovesse portare in più rispetto alle entrate attuali: sono già stati programmati tagli per 1,62 miliardi nel 2012*, 1,76 nel 2013* e 2,16 nel 2014*. Oltre a questo ai Comuni viene imposto un ulteriore taglio di 1,45 miliardi* (*fonte ANCI), che significa avere meno risorse a disposizione. Per il nostro comune tutto questo si tradurrà, per quest’anno, in una riduzione di circa € 460.000,00 rispetto al 2011. E se volessimo abbassare l’Ici ai cittadini, la differenza allo Stato dovrebbe versarla direttamente il Comune.

Il conto è presto fatto: lo Stato incassa la tassa “comunale”, e il Comune ci rimette sia la faccia che la cassa. Complessivamente, dal 2008 al 2012 al nostro Comune sono stati tagliati circa 890.000,00 EURO, l’11,00% delle nostre entrate correnti. Abbiamo, inoltre, contribuito con il patto di stabilità nel 2011 per ulteriori 279.000,00 EURO al risanamento della finanza pubblica. Il patto di stabilità è quel meccanismo che ci impedisce di spendere i soldi che avremmo già nelle casse del Comune e che potremmo utilizzare per le opere sul territorio, dalla manutenzione delle scuole agli investimenti che abbiamo programmato (per esempio la realizzazione del sottopasso), ma che non possiamo avviare perché dobbiamo, con i soldi del nostro comune, garantire il debito dello Stato.

L’unica libertà che ci è stata lasciata è quella di aumentare le aliquote dell’IMU. Sia io che molti miei colleghi soffriamo al pensiero di aumentare le tasse ai cittadini, già sufficientemente tartassati. L’alternativa a questo, però, è la riduzione di servizi essenziali per i cittadini, che al Comune costano molto di più di quanto non sia coperto dalle rette e dalle tariffe.

 Penso all’asilo nido cui il Comune contribuisce per circa € 460.000,00 annui pari al 75% di copertura del servizio, ai servizi scolastici per un costo annuo, in spesa corrente, di circa € 1.200.000,00, ai servizi sociali per gli anziani , giovani e famiglie per un costo annuo di € 2.400.000,00, alla casa, alla biblioteca e alla cultura, al decoro urbano e altro.

A Porto Mantovano vogliamo garantire ancora i servizi essenziali alle fasce più deboli della popolazione, a quei cittadini che in questi mesi di crisi hanno cercato un aiuto proprio in Comune. Vogliamo investire i soldi che abbiamo per lo sviluppo del territorio, vogliamo continuare a mantenere vive l’identità e le tradizioni della nostra comunità.

Si parla di tagli agli sprechi e ai privilegi, e questo è certamente giusto per larga parte della pubblica amministrazione. Quando, però, si parla di Comuni, spesso si vedono sprechi e privilegi anche dove non ci sono. La verità è che dopo anni di tagli i Comuni hanno contribuito più di altri a diminuire la spesa pubblica, chiudono in attivo i bilanci, gli stipendi medi sono più bassi che in altre amministrazioni, come il rapporto tra dirigenti e dipendenti. La mia indennità mensile è, per il 2012, di € 1.782,61 netti e quella degli assessori è diversificata, da un minimo di € 555,01 ad un massimo di 1.084,87 € netti.

Se oggi si tagliano i fondi ai Comuni con la convinzione che questi siano solo una fonte di spreco, domani molti servizi che i Comuni garantiscono non si potranno più avere.

I tagli al Comune sono tagli ai cittadini: insieme dobbiamo riuscire a far valere le ragioni della nostra comunità.

Insieme agli altri sindaci chiediamo che ci sia un patto per lo sviluppo che permetta al Comune di fare investimenti, di pagare le imprese che hanno lavorato bene per lui. E’ l’unica strada per rilanciare il Paese ed avere una nuova stagione di crescita.

 Porto Mantovano, lì 5 Gennaio 2012

                                                                                  Il Sindaco Maurizio Salvarani