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La chiesa di S. Antonio
"S. Antonio da Padova"


E' stata consacrata il 31 ottobre 1847, a due anni di distanza dalla posa della prima pietra, avvenuta l'8 settembre 1845. costruzione di stile neo-classico, è stata realizzata su progetto del prof. Giambattista Vergani, titolare della cattedra di Architettura all'Università di Pavia, già insegnante al Liceo-Ginnasio di Mantova.
La chiesa è sorta sopra un terreno, chiamato "labirinto", che apparteneva alla parrocchia dal 1659; lo stesso che, unitamente alla Corte Zuccona di Reggiolo, faceva parte del lascito di Maria Gonzaga.
Il piano della chiesa è sopraelevato di sette gradini sul livello esterno; l'interno è suddiviso in tre navate da 14 colonne, ed ogni navata ha due altari laterali.

CENNI STORICI
Le vicende parrocchiali degli abitanti posti a nord di Porta Giulia furono alterne e mutevoli.
Aggregati da principio al Monastero di S. Ruffino, quando questo venne abbattuto per far posto alle fortificazioni di Cittadella, ne venne risparmiata la Cappella, ad uso degli abitanti fuori dalla porta, per i quali rimase parrocchia fino alla guerra del 1630. Chiusa  al culto per motivi bellici, la parrocchia fu trasferita in riva al lago superiore nella Chiesa di S. Giovanni Bono, rimasta "inoffiziata" dopo il trasferimento del corpo del Santo Mantovano in una chiesa in città. Quivi rimase per circa 25 anni, finchè Maria Gonzaga nel 1654 fece costruire, di fronte alla sua residenza di Porto, una Chiesa dedicata a S. Antonio di Padova; chiesa che venne abbattuta durante la battaglia della Favorita del 1797.
Distrutta la chiesa, per circa quattro anni venne utilizzato l'oratorio del Drasso, finchè nel 1800 il parroco don Luigi Cabassi, a sue spese, edificò sul terreno del "labirinto" una saletta-oratorio, accanto alla quale, tra il 1803 e il 1817, fece costruire dalle fondamenta il campanile, poi ricostruito nella forma attuale nel 1946.


(scheda di Antonio Gaioni)

Tratto da
Porto - Immagini e Storia
AA.VV., 1999, Editoriale Sometti (Mantova)